Ennesima frenata casalinga per i rossoblù la cui reazione è arrivata troppo tardi. Dopo il 2-2 con la Reggina si allunga la serie senza vittorie al Marulla
Roberto Occhiuzzi se n’è assunto le responsabilità. Un po’ perché vuole proteggere il gruppo da eventuali critiche, un po’ perché ha evidentemente l’umiltà di capire che necessita andare oltre la tattica per cambiare registro. Con tanti pareggi in casa, quello di lunedì sera è stato l’8° in 12 partite giocate al Marulla, la strada che porta alla salvezza è molto più complicata di quanto si possa immaginare. In salita. E anche pericolosa.
Eppure la Reggina, a parte un po’ di individualità che hanno fatto la differenza soprattutto nella prima parte di gara, ha messo in campo tanti giovani rispetto al Cosenza. In distinta Baroni aveva inserito nell’undici iniziale un 99 (Delprato), due 98 (Folorunsho e Rivas) e due 99 (Stavropolulos ed Edera), mentre tra i rossoblù il più giovane era Falcone (95). Questo per sottolineare che il piatto dell’esperienza pendeva più dalla parte rossoblù. Ecco perché lascia molti dubbi l’impatto al match. E non è la prima volta che accade.
Certo, mancano ancora 15 partite e con 45 punti in palio potrà accadere di tutto. Oppure, come ripete Occhiuzzi, la Serie B si decide sempre nelle ultime 10 giornate e bisogna rimanere agganciati al treno salvezza. Che è vero. Ma bisogna capire come si arriverà alle ultime dieci tappe. In quale posizione di classifica. È così difficile proporre con continuità una squadra capace di mettere sotto l’avversario com’è accaduto nel secondo tempo? Va bene che mentalmente cambia l’atteggiamento una volta che subentra la voglia di recuperare, ma di questo passo si corre il rischio di compromettere un campionato che, visto l’organico riveduto e corretto a gennaio, sembra essere alla portata del Cosenza.