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Cosenza, oltre al danno della retrocessione è in arrivo la beffa

Il club non ha rispettato i parametri imposti dalla Legge Melandri e rischia di perdere 900 mila euro. La Lega ha chiesto la restituzione delle anticipazioni ma a salvare tutto potrebbe essere lo spirito corporativo

Al danno della retrocessione in Serie C si è aggiunta la beffa. Il Cosenza calcio rischia di perdere ben 900 mila euro, cifra confermata in queste ore alla luce dei conteggi appena completati in Lega B. Il club rossoblù non ha rispettato i nuovi parametri imposti dalla revisione della Legge Melandri sulla distribuzione dei diritti tv. In poche parole non è stato raggiunto l’obiettivo minimo dei 900 minuti da far giocare ai giovani under 23 di nazionalità italiana.

E dire che le avvisaglie erano ben note. Dagli uffici della Lega B avevano avvisato il club di Via degli Stadi, tant’è che il responsabile amministrativo del club Daniel Inderst (nella foto) aveva avvisato la proprietà ma evidentemente non gli è stato ascoltato. Da fonti interne alla Lega si è appreso che in questi tre anni di Serie B il Cosenza calcio ha perso l’opportunità di avere ingenti contributi per investimenti nel settore giovanile. La scarsa conoscenza delle regole ha fatto sì che il club fosse quello che ha preso meno soldi di tutti. Giusto per fare un esempio: Empoli e Monza nella stagione che sta per finire, hanno preso molti più soldi grazie ai giovani.

Qui va detto che il primo errore è stato commesso in fase di costruzione della squadra. Un dirigente che conosce a fondo le regole la prima cosa da fare sarebbe stata quella di tesserare quattro, cinque giovani under 23 di nazionalità italiana. L’ennesima perla del direttore sportivo Trinchera, l’unico a non avere rilasciato dichiarazioni dopo la retrocessione in C. Non era mai successo prima che nella storia della Serie B una società non prendesse parte dei contributi riservati sull’utilizzo dei giovani.

Domani, martedì 25 maggio, nel corso dell’Assemblea di Lega verrà discussa l’istanza presentata dal Cosenza calcio proprio sulla questione legata ai contributi. Tra l’altro va aggiunto che la Lega ha già elargito delle anticipazioni e ne ha chiesto la restituzione. In un primo momento c’è stato il netto rifiuto da parte dei club a venire incontro alle richieste del club rossoblù, in quanto è venuto meno il rispetto di quelle che sono le regole.

Ma in queste ore sta cercando di prevalere lo spirito corporativo della Lega B. I 900 mila euro che non dovrebbero andare al Cosenza, verrebbero divisi in parti uguali tra gli altri club. Circa 50 mila euro a testa. Motivo per il quale si va verso una rinuncia. In fondo si ha di fronte una società come il Cosenza reduce da un doppio fallimento: quello sportivo con la retrocessione in Serie C, e quello amministrativo non essendo riusciti a rispettare regole basilari per incassare i contributi…

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