L’unica società di Serie B a non prendere la fetta di contributi relativi alla mutualità legata alla Legge Melandri. Adesso dovrà restituire le anticipazioni ricevute
Situazione grottesca per il Cosenza che si è vista polverizzare 900 mila euro di contributi relativi alla mutualità legata alla Legge Melandri. In sostanza il club rossoblù non ha raggiunto il minimo dei 900 minuti in cui avrebbe dovuto utilizzare nelle 38 partite calciatori under 23. Invece l’allenatore Occhiuzzi è arrivato a circa 800 minuti totali di utilizzo dei giovani. Il club di Via degli Stadi era stato messo in allerta tant’è che il responsabile amministrativo Daniel Inderst aveva lanciato l’allarme, rimasto inascoltato.
Incuranti del mancato rispetto delle regole, la proprietà del club ha comunque presentato una istanza alla Lega di Serie B. Che in un primo momento sembrava propensa ad accogliere, tant’è che una serie di club, tra i quali la Reggina, avrebbero fatto appello allo spirito corporativo della Lega. Ma al momento della conta per la delibera assembleare, sui 19 club chiamati al voto soltanto 10 sono stati dalla parte del Cosenza. Di voti ne sarebbe serviti minimo 14 ma evidentemente ben 9 colleghi del presidente silano, gli hanno voltato le spalle.
Cosa succederà adesso? Al Cosenza sarebbero dovuti toccare 900 mila euro, una parte dei quali già incassati grazie alle anticipazioni che periodicamente fa la Lega ai club. Pare che debbano essere restituiti attorno ai 500 mila euro circa. Che la Lega B tratterà dal saldo positivo del conto corrente dedicato del Cosenza calcio. Una pessima figura che presuppone una svolta radicale a livello organizzativo.