La corte ha deciso di acquisire i verbali di Mario Infantino, proprietario del locale in cui la Internò fu accompagnata dopo la tragedia, mentre la Valerio ha cambiato versione rispetto alle dichiarazioni rilasciate nel 2013
Nel corso dell’udienza numero 34 in Corte d’Assise a Cosenza per il processo sulla morte di Denis Bergamini, nella giornata di mercoledì 18 gennaio sono stati ascoltati Franca Giovanna Valerio, che si trovava a bordo di un furgone che transitò sulla statale jonica la sera della tragedia e Mario Salvatore Infantino, proprietario del locale in cui la Internò sarebbe stata accompagnata da Panunzio per fare alcune telefonate.
“Vivevo a Roseto Capo Spulico e quella sera dovevamo andare a cena dai miei a Montegiordano. Eravamo nel furgone di mio cognato, io ero seduta lato finestrino. All’altezza di una piazzola di sosta, intorno alle 18.30/19, ho visto una macchina chiara di lusso parcheggiata con un ragazzo con un maglione chiaro, le braccia conserte, appoggiato sulla parte posteriore. In auto c’era una donna seduta al lato guida con i capelli biondi e la testa poggiata sulla mano”.
La Valerio nel 2013 alla procura di Castrovillari dichiarò che il ragazzo era in movimento e camminava verso il ciglio della strada, tant’è che il cognato avrebbe sterzato per evitarlo. In aula invece ha cambiato versione aggiugendo: “Sono certa che non c’è stata nessuna sterzata. Sono sicura di non averla avvertita”.
Dopo la Valerio è stata la volta di Mario Infantino. Tante le contraddizioni da parte sua dovute anche alle sua età e alle difficoltà nel comprendere e nel rispondere: La Corte ha dunque deciso di acquisire i verbali rilasciati in passato, oltre a quello del 25 novembre 1989 a Trebisacce anche quello del 15 dicembre 2011 alla Procura di Castrovillari.
Da segnalare al termine dell’udienza un alterco verbale tra l’avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo e un cronista locale. Si torna in aula il prossimo 2 febbraio
