L’ex attaccante dei Lupi a Rende al Chiappetta Sport Village per la presentazione dei libri di Ceniti, Di Marzio e Galletta. Il suo ricordo su Bergamini
Michele Padovano è uno di quei calciatori passati da Cosenza e che nessuno ha mai dimenticato. Tra il 1986 e il 1990 ha collezionato 103 presenze e segnato 22 gol. “Anni bellissimi, che ricordo sempre con piacere. Sono arrivato a ottobre e dopo pochi giorni ho esordito con la maglia rossoblù. Contro il Catanzaro in un San Vito pieno: che spettacolo!”. All’interno del Chiappetta Sport Village a Rende sono in tanti a cercalo: una stretta di mano e tanti selfie. “Sono cose che faccio sempre con piacere. Poi qui a Cosenza è tutto speciale”.
L’occasione di tornare nella città in cui è esploso come calciatore è stata la presentazione dei libri dell’attrice Martina Galletta, del giornalista Gianluca Di Marzio (Grand hotel Calcio Mercato) ma soprattutto quello di Francesco Ceniti giornalista de La Gazzetta dello Sport. “Nel nome di Denis”, il titolo del libro: un romanzo che racconta la misteriosa morte di Donato Bergamini avvenuta il 18 novembre 1989. “Non si è suicidato Denis – ha ricordato Padovano, ai tempi compagno di squadra dell’ex centrocampista – aveva troppa voglia di vivere”.
Con Michele Padovano abbiano parlato del momento del Cosenza. “Che brutta impressione mi ha fatto contro il Genoa. Ero al Ferraris a vedere la partita: una squadra mai scesa in campo. Sono rimasto sorpreso dopo avere visto in tv il derby con la Reggina: un’altra squadra”. E poi un passaggio sui tifosi: “Erano in mille: i tifosi rossoblù restano unici”. Inevitabile, da ex attaccante una domanda su Marco Nasti. “Ha segnato due grandi gol. È proprio forte questo ragazzo. E quando un giovane è forte, deve giocare sempre!”.
Il cuore di Michele è sempre in parte rossoblù. Il Cosenza lo segue sempre ed è convinto che non tutto è ancora perduto. “La classifica è cortissima. Potrà succedere di tutto e la salvezza è ancora possibile. Intanto battiamo la Spal domenica, poi si vedrà”. E sì, battiamo. È ancora un Lupo vero Padovano che ha trascorso parte della giornata con Ciccio Marino che se l’è portato a pranzo nella sua Cerisano. Poi anche un giro nel centro storico. Infine il ricordo di Denis e l’abbraccio del popolo rossoblù che non lo ha mai dimenticato.