“Frettolose e lacunose, campate in aria”. Così l’avvocato Andrea Toschi, legale della famiglia Bergamini dalla fine di novembre del 1989 fino al 1993, durante una testimonianza in Corte d’Assise a Cosenza, dove si è svolta una nuova seduta del processo per l’omicidio di Denis Bergamini.
Toschi, come si legge su estense.com, ha commentato le indagini svolte da Giuseppe Ingrosso, ex maresciallo dei carabinieri, assunto dal padre di Denis come investigatore privato nel marzo 1990 per indagare sulla morte del figlio.
Angelo Pugliese, difensore dell’imputata Isabella Internò, ha sottoposto a Toschi un fax non firmato, una relazione di Ingrosso du Denis, che sarebbe stato coinvolto da un compagno di squadra in un traffico di droga. Viene tirata in ballo anche la figura di Dammatiana De Santis, che aveva suggerito alla famiglia come il calciatore fosse coinvolto a sua insaputa in un giro di stupefacenti come corriere.
“Venni in contatto con la ragazza attraverso la famiglia Bergamini. La ricevetti in hotel ma non ricordo mi disse nulla di che. L’ho trovata poco attendibile, ho avuto l’impressione che volesse solo mettersi in mostra e palesare amicizie con calciatori”, ha dichiarato Toschi. Il legale ribadisce che “queste piste non vennero ritenute valide né perseguibili dallo studio legale Cavallari”.
Nella giornata di martedì testimonieranno Francesco Maria Avato medico legale che condusse il primo esame autoptico sul corpo di Denis e il consulente Pierantonio Ricci.