I numeri sono da retrocessione: nelle prossime cinque partite, prima della pausa invernale, occorre dare una scossa. Stanno emergendo tutti i limiti dell’organico. E sul futuro di Braglia decide il presidente…
Lo spareggio salvezza con lo Spezia non porta alla svolta tanto attesa. Il Cosenza rimane impantanato nei bassi fondi della classifica, inchiodato a numeri che lo condannano inesorabilmente. In campo, specie nel primo tempo, la squadra ha fatto bene. L’impegno ha portato a una prestazione sufficiente. E dopo ogni fine partite il tecnico Braglia, con lucidità, individua l’errore: ad Ascoli disse che la squadra si era abbassata troppo, venerdì sera ha sottolineato che non riesce a mantenere il vantaggio.
Bene. Adesso la situazione si complica e va trovata la soluzione. Ovviamente, tocca proprio all’allenatore cercare di non fare affondare una barca che prende acqua da tutte le parti. Perché sarebbe opportuno ricordare che non ci si può limitare a dire che si è di fronte a una squadra che si abbassa troppo e che non riesce a mantenere il vantaggio, andrebbero aggiunti tutti gli errori individuali. Che, fino a oggi, sono stati tanti.
Limiti tecnici? Probabilmente. Limiti mentali? Molto probabile. Tra l’altro, questi ultimi, destinati ad aumentare fino a quando la classifica non verrà migliorata… Diciamola tutta: partita dopo partita sta emergendo un elemento chiaro e inequivocabile: l’organico è stato eccessivamente sopravvalutato. Basti ricordare le polemiche degli “amici” che hanno difeso a spada tratta l’operato del direttore sportivo, legittimato poi dalle parole dello stesso allenatore a fine calcio mercato una volta annunciato il colpo Rivière.
I numeri, inesorabili, inchiodano l’allenatore: con la media di 0,928 punti a partita, il finale è già scritto: retrocessione. Al momento non si parla di scossoni sulla panchina, anche se le parole di Trinchera e Braglia portano dritto al presidente Guarascio, al quale spetta ogni decisione. Restano da giocare altre cinque partite da qui alla pausa invernale: Perugia in trasferta, Pordenone al Marulla, Pisa fuori casa, Empoli ancora davanti al proprio pubblico nel giorno di Santo Stefano e chiusura in Campania contro la Juve Stabia. E non c’è bisogno di fare calcoli, basta guardare la classifica…