L’ex allenatore dei Lupi ha ricordato, ai microfoni di soccermagazine.it, la sua esperienza in terra bruzia: “C’era da tener vivo un filo di speranza che non c’era più, ma ci siamo riusciti”
Allenatore illustre, rivoluzionario, emblematico. Alberto Zaccheroni è certamente una delle personalità più importanti del calcio anni ’90 in Italia: precursore della gettonatissima difesa a tre, il mister emiliano ha incantato tutti prima con la sua Udinese e poi con il Milan, togliendosi negli anni anche la soddisfazione di sedersi sulle panchine di Inter e Juventus. Di recente, inoltre, l’altra impresa di vincere la Coppa d’Asia con il suo Giappone.
Prima di tutto questo, però, Zaccheroni ha dovuto affrontare una dura gavetta, con una parentesi a Cosenza che lo stesso diretto interessato definisce sempre come la più dura della sua vita. “Tra i ricordi più belli, anche l“impresa” calcistica con il Cosenza, partiti da una pesante penalizzazione e con 13 punti dopo la metà di gennaio, è qualcosa che ricordo con grandissimo piacere e soddisfazione” le parole del tecnico ai microfoni di soccermagazine.it, “C’era da tener vivo un filo di speranza che non c’era più, ma ci siamo riusciti”. Quella squadra arrivò addirittura a toccare le soglie della promozione nella massima serie, chissà che i Lupi non ripetano la stessa avventura nella prossima stagione…