Viste le caratteristiche del Pordenone l’ideale sarebbe affrontarlo con il ritorno al 4-3-3 ma l’ipotesi del 3-5-2 sembra essere molto di più di una semplice tentazione
Una certezza: oggi bisogna vincere. Intanto per la classifica che diventa sempre più complicata, poi perché le partite che rimarranno da giocare saranno sempre di meno. E mettici pure che gli avversari in lotta per la salvezza non stanno a guardare. Cosenza-Pordenone (fischio d’inizio alle ore 15) rappresenta l’ennesimo snodo cruciale della stagione per la squadra rossoblu e per l’allenatore Braglia.
Arriva al Marulla, per la 16ª giornata una delle sorprese del campionato di Serie B: da un po’ di settimane il Pordenone viaggia stabilmente alle spalle della capolista Benevento. Parte del successo Tesser se l’è costruito alla Dacia Arena di Udine dove i ramarri giocano le partite in casa: 20 punti, frutto di 6 vittorie e 2 pareggi. In trasferta non è proprio un fulmine di guerra: 4 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria (a Venezia). Da parte sua il Cosenza davanti al proprio pubblico è vero che non perde da 5 partite ma è anche vero che ha vinto una sola volta (con la Cremonese).
Dunque, una partita da vincere. E viste le caratteristiche del Pordenone, il 4-3-3 sembra essere il modulo più adatto per aggredirlo. In questo caso davanti a Perina la difesa sarebbe formata da Bittante, Idda, Capela (o Schiavi) e Legittimo. A centrocampo con Greco in regia, i due interni sarebbero Bruccini e Sciaudone. In avanti punto fermo Rivière, con Baez e Machach a comporre il tridente. Nel caso, invece, di 3-5-2 occhio alla sorpresa Lazaar che potrebbe essere buttato nella mischia dall’inizio con Legittimo centrale e in avanti il doppio centravanti Rivière-Litteri.