Non c’è omogeneità di intenti in Serie B, mentre in C la quasi totalità dei presidenti sono per concludere qui la stagione. Ecco una per una tutte le posizioni dei club cadetti
Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, è stato chiaro: per lui non ci sono le condizioni per riprendere a giocare in Serie B. Troppo dispendiosi i protocolli sanitari, inoltre c’è difficoltà nell’individuare strutture adeguate al ritiro di giocatori e staff. C’è chi la pensa come lui, mentre altri club sono in dubbio o si trovano in posizioni opposte.
Di totalmente contrari alla ripresa in tempi brevi in realtà ce ne sono pochi. Il Livorno ad esempio, con Spinelli che vorrebbe la chiusura anticipata del torneo e anche il blocco delle retrocessioni. Per il Perugia i protocolli sarebbero inattuabili in Serie B, il presidente Santopadre punterebbe quantomeno a luglio per riprendere a giocare, non prima. Anche il Venezia è contrario a un ritorno in campo a breve.
Non definita la posizione del Trapani, ma i granata nei giorni scorsi hanno richiamato i propri tesserati. Favorevoli a una ripresa ma solo se la sicurezza sarà garantita al 100% sono Ascoli, Cittadella, Cremonese, Crotone, Pescara, Salernitana e Virtus Entella. La Juve Stabia non sarebbe contraria a ricominciare a giocare anche in autunno se fosse necessario, lo Spezia preferirebbe puntare direttamente sui playoff.
Capofila dei club che vogliono tornare in campo è il Benevento, con il presidente Vigorito che vuol conquistare la Serie A sul campo. Con i sanniti disponibili a giocare il Chievo, l’Empoli, il Frosinone, il Pisa e il Pordenone.