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Cosenza, non basta vincere: si attende la svolta per il futuro

I 3 punti con il Chievo sono stati di vitale importanza nonostante la classifica rimanga preoccupante. In arrivo la sfida di Brescia con Guarascio chiamato a mettere un punto sul rapporto con Trinchera

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Tutto il resto è noia, cantava il grande Califano. Ma chiuderla così sarebbe riduttivo. C’è di tutto nei 3 punti che al Marulla mancavano dallo scorso 31 luglio, giorno del 3-1 sulla Juve Stabia. Del gol di Garritano al Pescara con la maglia del Chievo. Della commovente e indimenticabile festa salvezza. Si diceva, c’è di tutto. C’è il momento no della squadra di Aglietti (terza sconfitta consecutiva). C’è la legge dei grandi numeri (12 partite senza vittorie prima di sabato). C’è il catenaccio (hai capito quelli dal palato fine abituati a vedere il Manchester City di Pep Guardiola). C’è il fondo schiena (stavolta non solo quello di Guarascio, ma anche quello di Occhiuzzi, di Gliozzi, di Corsi e di chi più ne ha più ne metta…).

Di certo c’è che non può passare in secondo piano un dato fondamentale: i 3 punti. Che non migliorano la classifica, sia chiaro: si è rimasti ingabbiati in zona playout. Che non rappresentano la soluzione a tutti i problemi di un campionato tratteggiato con i segni particolari della sofferenza. Che non è il cambio del modulo che adesso farà vincere tutte le partite, anche se qualcuno ne è più che convinto. Si è vinto soffrendo, come spesso accade nel calcio. Ci sono partite in cui al primo tiro in porta vieni sconfitto, altre in cui accade il contrario.

La vittoria sul Chievo dovrà necessariamente contribuire a portare serenità attorno alla squadra. Perché ce n’è grande bisogno. È stata la settimana più difficile di questo campionato, lo ha ammesso lo stesso Occhiuzzi nel dopo partita. Perché troppe cose erano accadute. Alcune anche sottotraccia. E costruire serenità attorno alla squadra significa intanto fare risultato a Brescia martedì sera, nonostante tutte le difficoltà che una partita del genere implica. Poi la spinta necessaria deve darla il presidente Guarascio, al quale spetta decidere, prima possibile, cosa intendere fare con Trinchera. L’abbraccio del direttore sportivo con l’allenatore dopo il triplice fischio dell’internazionale Mariani (a proposito, grande arbitro) è un segnale inequivocabile. È arrivato il momento di mettere un punto a questa vicenda, soltanto per il futuro del Cosenza.

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