Mai come nella partita con il Vicenza è stato evidente il vuoto in mezzo al campo. E forse è arrivato il momento di proporre un uomo in più sulla mediana
Se c’è un reparto che contro il Vicenza ha fatto acqua da tutte le parti, quello è stato il centrocampo. Quanto meno nella zona centrale dove è pesata l’assenza di Petrucci calciatore capace di recuperare palloni e allo stesso tempo di costruire gioco. Sarà anche lento ma di certo indispensabile per questo Cosenza che già di suo fa molta fatica per arrivare nell’area di rigore avversaria. Il solo Sciaudone, martedì sera, ha cercato di metterci una pezza finendo la partita da attaccante esterno. Kone è stato troppo discontinuo, qualche chiusura da applausi ma anche tanti, troppi errori.
Spesso si sono notati ampi spazio tra la mediana e l’attacco dove il contributo di Bahlouli è incredibilmente mancato. Il giovane francese non ha mai illuminato il gioco e, ancora peggio, non ha mai sostenuto i compagni di reparto in fase di non possesso. Questo della sofferenza in mezzo al campo è un neo che la squadra di Occhiuzzi si trascina da tempo, perché continua a rimanere inchiodato sulle sue idee nonostante i calciatori che gli sono stati messi a disposizione non sono per nulla adatti al suo tipo di calcio.
Dato per scontato che la difesa a quattro è improponibile, non fosse altro perché si andrebbe a soffrire eccessivamente sugli esterni non avendo “terzini” di ruolo. I tre centrali rimangono l’unica via percorribile. Ma avere un uomo in più in mezzo al campo, significherebbe chiedere meno copertura ai calciatori offensivi in modo da averli più lucidi in zona gol. E con i tre centrocampisti centrali si esalterebbero ulteriormente le qualità di Petrucci, regista puro con due mezze ali che potrebbero sfruttare con più incisività gli inserimenti.