Altre 7 partite prima di tirare le somme per i conti finali con una situazione complicata fra infortuni e squalifiche. L’imbarazzante silenzio di Trinchera e la superficialità di Guarascio
Lunedì di Pasquetta in campo, si giocano le partite della 32ª giornata del campionato di Serie B 2020-2021. Il Cosenza, dopo il successo in rimonta sull’Ascoli, ospita la Cremonese per la seconda gara consecutiva al Marulla. Un’altra fetta di salvezza in palio, ma con una situazione che si annuncia complicata. Più di quanto non lo sia stata per buona parte della stagione. Tra infortuni (Bittante, Ba, Mbakogu, Petrucci, Gerbo e Tremolada) e squalifiche (Ingrosso) Occhiuzzi potrebbero contare fino a 7 assenze, con il centrocampo che per l’ennesima volta ne paga le conseguenze più gravi.
Un altro finale di stagione da vivere al cardiopalma. Altre 7 partite prima di tirare le somme per i conti finali: salvezza, playout o retrocessione? Poco più di 30 giorni e sapremo. Intanto tutto il peso delle responsabilità è rimasto sulle spalle di Occhiuzzi. Lasciato solo, mai una parola o una presa di posizione forte per difenderlo dal linciaggio mediatico cui è sottoposto da mesi. Offese personali, beceri commenti sulla rete che più volte hanno leso e continuano a ledere la sfera personale. Si potrà anche discutere Occhiuzzi allenatore ma Occhiuzzi uomo andrebbe difeso a spada tratta.
Trinchera in questi mesi difficili per Occhiuzzi non ha mai esternato una presa di posizione. Non lo ha mai protetto pubblicamente. Anzi, è successo l’esatto contrario con Occhiuzzi a difendere sempre il suo mediocre operato con una frase ripetuta a iosa: “Tutte le scelte sono state condivise”. Il direttore sportivo, invece, ha pensato spesso a voce alta con i suoi interlocutori privilegiati, addebitando la scarsissima qualità del calcio mercato sulla ritrosia del presidente Guarascio a scucire soldi. Le operazioni Falcone e Baez, che frutteranno al club poco più di un milione e mezzo di euro, altro non sono che doveri di un professionista pagato per portare vantaggi alla società per la quale lavora. In giro ci sono direttori sportivi che scoprono talenti nelle categorie inferiori, che fruttano plusvalenze molto più ricche rispetto alle operazioni fatte con Sampdoria e Cremonese. E senza compromessi con figure a volte ambigue come alcuni procuratori… Anzi, in questo caso è meglio si sappia in giro che sotto questo aspetto Guarascio è un presidente parsimonioso.
Ancora peggio l’atteggiamento del presidente il quale continua a gestire il Cosenza con una drammatica superficialità. Tutto in balia degli eventi, senza un progetto. Fra pochi giorni finirà il campionato e ancora non c’è una minima traccia di programma per il futuro che possa essere ancora in Serie B, come tutti si augurano, oppure in Serie C. È stato individuato il nuovo direttore sportivo? Oppure si spera che ancora volta finirà a tarallucci e vino, con pose forzate dopo una cena a base di pesce facendo passare messaggi in cui il termine “famiglia” viene utilizzato soltanto per buttare fumo negli occhi?
Intanto c’è un’altra impresa da portare a termine. E tutto il peso, eccessivo, delle responsabilità sono rimaste solo sulle spalle di Occhiuzzi. Il quale può contare su uno staff e un gruppo compatti, che più di lui vogliono fortemente questa salvezza. La dimostrazione sono le immagini di venerdì scorso arrivate dal Marulla dopo i gol di Tremolada e Kone ma soprattutto al triplice fischio dell’arbitro Paolo Valeri dopo i 98 minuti tiratissimi di Cosenza-Ascoli.
