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Cosenza, i troppi infortuni muscolari. Alcune delle cause…

Il continuo cambio di terreni di gioco: la squadra rossoblù ne utilizza prevalentemente quattro durante la settimana. Ma anche le metodologie di lavoro

Com’era prevedibile l’articolo sui troppi infortuni muscolari nella squadra del Cosenza ha scatenato tante discussioni. Telefonate e messaggi hanno raggiunto i collaboratori della nostra redazione. Il risultato è stato che un po’ di particolari raccolti potrebbero aiutare a comprendere meglio ciò si sta verificando nel gruppo rossoblù. Che già di per sé non è di primissimo livello, se a questo si aggiungono non meno di quattro, cinque e fino a sette assenze a partita di certo tutto diventa più complicato.

Chiaramente nel nostro articolo abbiamo citato i vari infortuni senza che i diretti interessati, i calciatori ovviamente, avessero colpe specifiche. Anzi, tutt’altro. Ci sono stati casi in cui nella passata stagione erano stati fermi per infortuni differenti da quelli per i quali oggi non sono disponibili. Vedi Bittante: dal trauma la ginocchio (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro) sono subentrati problemi prettamente muscolari. Discorso simile si potrebbe fare per Gerbo (infortunio muscolare l’anno scorso con osteite per rientro azzardato) mentre dopo la partita con la Cremonese ha accusato un risentimento muscolare tra quadricipite e adduttore. L’ex Ascoli prima si è sempre allenato e non giocava per scelte tecniche.

Al di là delle singole situazioni, intanto va detto che lo staff sanitario è stato integrato con la figura di Luigi Novello. Evidentemente migliorato rispetto al recentissimo passato (vedi il “caso” Gerbo della scorsa stagione). Ma secondo quanto si è appreso, un’altra della cause potrebbe essere il continuo cambio di terreni di gioco su cui si allena il gruppo. Alcune volte sul terreno del Marulla, dove si giocano anche le partite casalinghe. Da un po’ di tempo a questa parte sul Delmorgine, spesso la squadra si è allenata al Centro sportivo della Real Cosenza. Tre campi in terra battuta ma ognuno diverso dall’altro. E poi anche diverse sedute di allenamento sul sintetico del Romolo di Magro a Taverna di Montalto.

Si discute anche sulle metodologie di allenamento. La squadra nella precedente gestione tecnica pare abbia lavorato prevalentemente sui cosiddetti “volumi”. Ovvero il prodotto tra il numero degli esercizi in ogni sessione, il numero delle ripetizioni per ogni serie, e il numero di serie per ogni esercizio. Molto lavoro fisico. Mentre adesso la qualità degli allenamenti è stato modificato, si sta puntando di più sulla qualità. Di conseguenza molto più pallone durante le esercitazioni, per cercare di migliorare sull’intensità.

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