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Bisoli: “Un Cosenza reattivo, peccato per quell’errore nel finale”

Il tecnico rossoblu dopo il 3-3 di Crotone: “Quella palla non deve mai passare, bisogna comunque prendere gli aspetti positivi”

Pierpaolo Bisoli, allenatore del Cosenza, intervenuto in sala stampa al termine del 3-3 di Crotone, ha dichiarato: “Nel primo tempo ci siamo presentati tre o quattro volte davanti la porta, abbiamo fatto una partita non da quartultimo posto. Il Crotone ha fatto tre gol su calcio piazzato, di cui un rigore visto al VAR e due su calcio d’angolo. Rischiavamo anche di perderla, perché il nostro portiere ha fatto una grande parata. Di solito chi recupera vince, noi abbiamo fatto l’opposto. Sul 2-2 potevamo morire, invece abbiamo ricreato altre azioni e trovato il gol. Io vedo il lato positivo, mancavano due minuti, c’è stata una piccola disattenzione. Chiaro che quando devi fare cambi forzati, hai gente che si fa male, devi rimodellare la tua fisionomia di gioco. 

Sapevo che nel secondo tempo sarebbero venuti giù. Avevo detto ai miei di resistere venti minuti, poi la gara si sarebbe messa in discesa. Abbiamo avuto la palla dello 0-3. Poi sono stati bravi, Kargbo saltava sempre l’uomo. Sul 2-2 abbiamo ricominciato a giocare. Veniamo da quattro mesi senza vittorie, c’è del timore, è chiaro. Bisogna anche dare il giusto merito al Crotone. Però la mia squadra ha reagito, se perdevamo oggi era dura, ma un piccolo salvagente ce l’abbiamo, siamo 6 punti sopra il Crotone, che non è poco. 

Le mie squadre in genere a due minuti dalla fine mettono un pullman davanti la porta, non ci sono riuscito. Ma devo prendere gli aspetti positivi della partita. Abbiamo fatto quattro allenamenti, dopo una batosta potevamo crollare e invece abbiamo reagito. A due minuti dalla fine, chi c’è c’è, non può passare quella palla dentro. Avevo promesso alla squadra una cena e manterrò la promessa. Il mio obiettivo è salvare il Cosenza, ci proverò con tutte le mie forze. Se sabato vinciamo agganciamo l’Alessandria, sarà un piccolo passo e ci saranno altre tredici partite da giocare. 

Ho chiesto ai ragazzi un po’ di pazienza fino al 19 marzo, poi farò una mini preparazione. Il calcio moderno è dispendioso. I cambi non hanno dato un segnale di ritirata, anche domenica abbiamo preso gol su calcio piazzato. Il problema è che non abbiamo molti giocatori strutturati. Se tolgo un giocatore di 1.85 e metto uno di 1.60, va in difficoltà. Non ho avuto i frutti sperati. Se avessi messo un attaccante si sarebbe detto: perché non ha messo un difensore”. 

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