“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” è forse la citazione più celebre della musica italiana usate nel mondo del calcio. La frase di Antonello Venditti viene utilizzata sempre quando un calciatore torna a vestire una casacca indossata in passato. Adesso capita anche per gli allenatori come nel caso di William Viali che torna a Cosenza dopo nove mesi dal playout di Brescia.
Ma il tecnico lombardo segue le orme di diversi allenatori. In principio furono gli ungheresi András Kuttik che guidò il Cosenza alla fine degli anni 40 per poi tornare nel 1952 e Gyula Zsengellér che guidò i rossoblu nel 53-54 per ritornare nel 1960. Curioso il caso dell’argentino Oscar Montez che fu chiamato la prima volta negli anni 60 per poi tornare nel 1985 al posto di Vincenzo Montefusco.
Nel recente passato anche Gianni Di Marzio dopo aver portato i rossoblu in Serie B nella stagione 1987-88 ritornò in rossoblu un anno e mezzo dopo al posto di Gigi Simoni. Stessa sorte anche per Fausto Silipo, Emiliano Mondonico, Mimmo Toscano, Roberto Occhiuzzi e Gigi De Rosa. Una menzione speciale meritano Francesco Delmorgine, uomo simbolo del calcio cosentino, chiamato a più riprese tra gli anni 60 e gli anni 70.
E sopratutto Bortolo Mutti. Il tecnico bergamasco subentrò nella stagione 1995-1996 a Silipo e chiuse la stagione all’undicesimo posto. Dopo aver guidato Piacenza, Napoli e Atalanta tornò a Cosenza nell’estate del 1999. Chiuse la prima stagione ancora una volta all’undecisimo posto e l’anno dopo sfiorò la promozione in Serie A chiudendo il girone d’andata in vetta alla classifica.