Il centrocampista rossoblu è intervenuto così ai microfoni di TifoCosenza: “Vogliamo batterci sul campo, ma con le giuste garanzie per la salute”.
“Come vivo la quarantena? Penso come tutti la stanno vivendo. In casa, cercando di passare il tempo con qualche lavoretto o giocando con mio figlio, anche per i bambini è molto importante svagarsi un po'”. Mirko Bruccini, centrocampista e in questa stagione spesso e volentieri capitano del Cosenza, intervenuto in esclusiva ai microfoni di TifoCosenza, ha raccontato così la sua quotidianità ai tempi del coronavirus.
Un calciatore professionista, nonostante tutto, non può permettersi di perdere la forma. Gli allenamenti infatti vanno avanti. “I primi giorni sono stati un po’ complicati perché lavoravamo individualmente. Ora però facciamo dei collegamenti via Skype con tutta la squadra, lavorando quindi con lo staff anche se siamo chiusi in casa”.
Con la speranza che si torni a giocare ovviamente, Bruccini la vede così: “Penso sia la volontà di tutti tornare sui campi, però con certezze sanitarie importanti. Perché penso che sia prioritario quello. Quando ci sarà la possibilità di ricominciare a giocare, da parte di tutti noi ci sarà la voglia di portare a termine il torneo. Il calcio è lo sport nazionale, concludere i campionati penso sia la cosa più giusta. Rispettando ovviamente la salute”.
Tra l’altro il Cosenza è stata l’ultima squadra a scendere in campo prima del lockdown, in quella trasferta di Verona che però non vide partecipare proprio Bruccini insieme a D’Orazio, che preferirono rimanere in Calabria. “Quella mia e di Tommaso è stata una scelta personale. Già prima della trasferta di Venezia c’era il virus in circolazione infatti per quella gara andammo con tutte le precauzioni possibili, guanti e mascherine. La situazione successivamente si è ulteriormente aggravata. Con la società poi abbiamo pienamente chiarito ed è rientrato tutto”.
Manca il calcio giocato ormai da quasi un mese, anche se fino alla sospensione il cammino del Cosenza non è stato esaltante. Qualcosa non è andato per il verso giusto. “Andando a guardare le partite singolarmente, sia con chi sta in alta classifica che con le altre, non ci ha messo nessuno davvero in difficoltà, anzi. Però se devo individuare un elemento penalizzante, sicuramente sono stati gli ultimi minuti di diverse gare. Mi viene in mente Benevento, dove avremmo potuto conquistare un punto, o Ascoli, dove eravamo avanti di due reti e poi siamo stati sconfitti per 3-2. Sono punti persi che pesano, averne sei o sette in più significherebbe essere in zona salvezza. Il vero neo della stagione è questo”.
“La voglia di conquistare la salvezza comunque c’è sempre stata – puntualizza Bruccini – se si dovesse tornare a giocare il nostro obiettivo ovviamente non cambierebbe. Non abbiamo certo allentato la presa. Affronteremo le partite come fossero tutte finali”.
Da calciatore, Bruccini esprime poi anche la sua opinione sul dibattito sul possibile taglio degli stipendi. “In Serie B come in C bisogna operare un distinguo perché a livello di compensi c’è un netto divario con la Serie A. Se ci sarà bisogno di dare una mano alla società ovviamente saremo a disposizione. Si tratta comunque di un discorso aperto, ovviamente lo spirito che abbiamo è quello di aiutare tutti”.
Da Bruccini infine un messaggio ai tifosi: “Come penso possa suggerire chiunque dei miei compagni di squadra, in questo momento bisogna restare a casa. Per proteggere la nostra salute e quella dei nostri cari, basta guardare i telegiornali per comprendere che la situazione sia ancora critica. Per quanto riguarda il campo, se si dovesse tornare a giocare, da parte nostra posso assicurare che ce la metteremo tutta dalla prima partita fino all’ultimo minuto per conquistare l’obiettivo finale. Su questo non ci sono dubbi”.
