Il difensore difende la categoria: “Non è tutto oro quel che luccica, quello del calcio non è un Eldorado”.
“Oggi è l’11 maggio e anche io dopo quasi 80 giorni inizio ad accusare la situazione. Sarà che è lunedì, Sarà che ho dormito poco per assecondare le passioni culinarie di mia moglie, sarà che è uggioso fuori, sarà quel che sarà, ma oggi sto rosicando”. Inizia così un lungo sfogo di Manuel Pascali, ex calciatore del Cosenza, affidato al proprio profilo Instagram.
“Noi non lavoriamo da 80 giorni. Perché per il 99% di noi, vivere il calcio significa assecondare la propria passione, con sacrificio e dedizione. Non c’è solo il campo, dietro c’è un lavoro, una sfida quotidiana enorme. E’ più dura di quanto si possa immaginare. E la situazione logora. Logora chi è abituato a vivere di quell’adrenalina, di quella passione, di quel fuoco che lo ha spesso spinto a sacrificare per esso tutto quello che non riteneva necessario per raggiungere il proprio traguardo. Si sente sempre additare la nostra categoria con le peggio cose, e ogni tanto il contorno forse un po’ non ci aiuta, ma veramente non è tutto oro quello che luccica”.
“Siamo anche noi in difficoltà, come tutti. C’è chi guida la Punto e chi il Range Rover, spendi quanto guadagni. Quindi pensate un attimo di dover essere nel limbo più totale. Con un futuro più incerto che mai, magari anche con una famiglia e un mutuo a carico. E dover pensare se sia il caso di lasciare tutto. Ognuno combatte la propria guerra quotidiana e abbiamo tutti piccoli grandi problemi: quindi smettiamola di pensare che il nostro sia una Eldorado”.