Sono passati 30 anni dall’incidente stradale che costò la vita al centrocampista romano arrivato dal Torino
Arrivò a Cosenza nell’estate del 1990, dopo aver mosso i primi passi nelle giovanili del Torino. Massimiliano Catena romano classe 1969 , debuttò giovanissimo in serie A con i granata nel 1988. Centrocampista instancabile, prima di arrivare in riva al Crati andò a farsi le ossa in prestito alla Reggiana. Piccolo di statura ma con una forza inesauribile. Fu definito “un trottolino instancabile, capace di determinare il ritmo dell’incontro trascinando i compagni nello sforzo agonistico”. Molti compagni di squadra lo chiamavano Ercolino, per la sua piccola statura ma una forza da super eroe.
In maglia rossoblu è destinato a spiccare il volo verso il grande calcio. Con Edy Reja, diventa titolare inamovibile del centrocampo rossoblu, è viene soprannominato “Ercolino”, per la sua forza indomabile. In tre stagioni sarà 77 presenze tra campionato e Coppa, ed è tra i protagonisti dello spareggio dell’Adriatico vinto contro la Salernitana. Due sole le reti messe a segno la prima contro il Pescara nella sua prima stagione con i rossoblu, la seconda nell’ultima gara della sua vita contro la Ternana. Un bolide dai 30 metri che batte il portiere rosso verde, e una corsa sfrenata verso la Curva Sud con una dedica speciale al papà Monaldo che sta lottando con una terribile malattia.
Dopo la partita andò a Roma per stare vicino la sua famiglia, Fausto Silipo gli concede il permesso di raggiungere la squadre nel ritiro di Taranto, ma Catena vuole essere presente agli allenamenti e decide giovedì mattina di rientrare in città. Muore a soli 23 anni a causa di un incidente stradale in prossimità dello svincolo autostradale di Tarsia-Nord. La Curva Nord dello Stadio San Vito-Marulla oggi porta il suo nome…