L’approccio alle partite è un grave difetto che la squadra rossoblù si trascina ormai da tempo: urge invertire la rotta in modo da avere qualche chance in più per tornare alla vittoria
Evidentemente il terz’ultimo posto in classifica certifica la mediocre qualità dell’organico. A prescindere da chi sieda in panchina. Se il Cosenza continua a navigare nei bassifondi c’è evidentemente un problema che va anche oltre l’aspetto prettamente tecnico. Anche perché capita pure che calciatori che hanno deluso le aspettative in maglia rossoblù, si rivitalizzano giocando in altre squadre.
Un a negatività che si trasferisce anche nei numeri. Non può essere un caso che, ad esempio, sono anni che la squadra rossoblù vince con meno del contagocce in trasferta. Eppure di allenatori e direttori sportivi ne sono cambiati, giusto per non andare troppo lontani nel tempo, nelle ultime tre stagioni…
Un altro dato che le statistiche mettono in evidenza alla vigilia della 18ª giornata del campionato di Serie B 2022-2023, è la negatività del Cosenza nell’inizio di partita. Infatti è sia la squadra che segnato meno gol (soltanto uno) nella prima mezz’ora di gioco, sia quella che ha subito più reti (10) nei primi 30′ di gara. E non è soltanto nel campionato in corso, quanti inizi ad handicap si sono visti negli ultimi anni.
Chiaramente urge invertire la rotta. A cominciare dalla partita di domenica pomeriggio, fischio d’inizio alle ore 14, contro l’Ascoli. Non sarebbe male riuscire a sbloccare la partita senza quelle sofferenze inziali che rischiano di condizionare tutto il resto del match. Che poi, a prescindere da tutto, si tratta di uno scontro diretto per la salvezza. E in casa, partite come queste, vanno vinte. E basta.
