L’ex difensore rossoblu, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ha parlato anche del settore giovanile cosentino: “Bisognerebbe investire qualcosa in più nelle strutture, la società deve avere una sua base”
Stagione memorabile del Cosenza, piena di rivelazioni e sorprese. Tanti i giocatori in grande spolvero, ma brucia quell’ultimo posto nella speciale classifica dei migliori reparti avanzati del campionato: “Per Maniero è stata un’annata sfortunata, mentre Litteri veniva da acciacchi” le parole in esclusiva ai nostri microfoni dell’ex difensore rossoblu Tommaso Napoli: “Tutino al suo primo anno ha fatto molto bene, ma è un attaccante atipico. Stessa cosa dicasi per Embalo, il quale è arrivato a gennaio e ha contribuito alla grande”.
L’obiettivo, dunque, è rinforzare la squadra con un tassello importante in avanti. Ma non ci si deve per forza soffermare sui nomi altisonanti: “Un esempio è Coda, giocatore che da qualche anno a questa parte aveva fatto pochi gol, mentre in questa stagione ha fatto un campionato straordinario. Non è detto che bisogni prendere un attaccante famoso per colmare le mancanze, anche in Serie C ci sono diversi bomber interessanti…”.
La discussione, poi, si allarga agli scarsi risultati del vivaio cosentino. E Napoli è consapevole degli importanti deficit della società capitanata da patron Guarascio: “Ci sono persone competenti nel settore giovanile, ma mancano le strutture. Per migliorare il settore giovanile, bisognerebbe investire qualcosa in più. La società rossoblu dovrebbe avere una sua base con una struttura chiamata Cosenza Calcio, invece per ora ci si limita a girovagare per i campi della città o addirittura di Taverna di Montalto. Il Presidente, tuttavia, è molto attento, credo che stia pensando ad attrezzarsi”.
Il mister palermitano, infine, rassicura: “Bisognerebbe rilevare alcuni talenti del nostro territorio per lanciarli in Prima Squadra, ma ci vogliono anni per collaudarsi al livello di altre realtà più blasonate. Cosenza ha intrapreso questo percorso da alcuni anni, bisogna dare tempo”.
