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Goretti: “Il Cosenza adesso è numericamente una squadra…”

Il direttore sportivo ha fatto il bilancio dopo la chiusura del calciomercato: “Adesso dobbiamo fare in modo che i numeri diventino sostanza… E sulla scelta dell’organico extra large vi spiego il perché”

La sintesi della chiarezza, senza mai nascondersi dietro alle frasi fatte che germogliano nel mondo del calcio. Roberto Goretti sempre più “dentro” il progetto Cosenza, una creatura che adesso sente sua e che vorrà vedere crescere nel migliore dei modi. “Finalmente numericamente siamo una squadra. Questo era il primo obiettivo. Adesso si dovrà lavorare per fare in modo che questi numeri diventino sostanza”. Il direttore sportivo ha cominciato così il suo personale bilancio dopo la chiusura del calcio mercato.

E la sostanza si traduce nel senso di appartenenza che i calciatori dovranno dimostrare giorno per giorno. “Per molti di loro giocare qui è una grande opportunità. Devono migliorare, perché ogni singolo che alza il livello di crescita porta un contributo fondamentale alla quadra. Perché il concetto di squadra è fondamentale per arrivare a determinati obiettivi. Dovranno capire cosa significa portare addosso una maglia, giocare per il Cosenza, per una città intera e per una tifoseria”.

Goretti si è soffermato sui motivi che lo hanno portato a costruire in gruppo diciamo extra large, proprio come lo ha definito lui. “Per le dinamiche che si vivono all’interno di un gruppo non mi è mai piaciuto avere rose così ampie. Però mi sono subito reso conto che avrei dovuto fare un’eccezione. Intanto perché fisicamente siamo indietro almeno trenta giorni rispetto ai nostri avversari. Poi ci sono un po’ di calciatori reduci da lunghi infortuni (Gerbo e Bittante, ndr), altri con problemini vari (Djavan Anderson e Millico, ndr). E soprattutto perché si dovrà comunque continuare a fare i conti con il Covid”.

Tanti gli argomenti che ha toccato Goretti nel corso dell’incontro con i giornalisti nella sala stampa Bergamini nel ventre del Marulla. Ha parlato dell’altra missione in cantiere, ovvero della condizione atletica. Ha ringraziato i calciatori che hanno accettato questa sfida. Ha parlato di Rivière, Palmiero e degli attaccanti portati al Cosenza. Ha parlato dei giovani: si è soffermato su Gori, Eyango, Pandolfi e Sueva. A breve pubblichiamo altri lanci sulle parole del direttore sportivo rilasciate nel corso della conferenza stampa odierna.

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