L’effetto “teatralità” di Bisoli rischia di finire nel tritacarne rossoblù se non arriveranno risultati positivi contro il Crotone e soprattutto con l’Alessandria
L’effetto “teatralità” di Bisoli al momento è durato giusto il tempo di vedere il Cosenza in campo. Certo, con il nuovo allenatore si è riacceso un briciolo di entusiasmo, sono tornati gli ultras a tifare ma la frittata da qualsiasi parte la giri rimane sempre la stessa. Nel senso che nonostante gli scossoni delle ultime ore, anche a Como è arrivata l’ennesima sconfitta (2-1). La lista si allunga e le partite da giocare restano sempre di meno: i Lupi non vincono dal 27 ottobre (3-1 sulla Ternana) e nelle ultime 14 gare ne ha pareggiate 5 e perse 9. Conquistati, appunto, soltanto 5 punti: 2 da Zaffaroni in 6 gare, 3 da Occhiuzzi in 7.
Fortuna vuole che le altre non corrono. Ma desso la resa dei conti è dietro l’angolo: sono in arrivo due partite che decideranno il futuro dei Lupi. Nonostante l’allenatore Bisoli in due giorni avrà ripetuto mille volte che la salvezza, difficilissima, potrà essere conquistata anche all’ultimo secondo del playout. Vedremo. Però il derby di mercoledì sera (ore 18.30, stadio Ezio Scida) a Crotone e lo scontro diretto con l’Alessandria al Marulla di sabato 26 febbraio (ore 14) saranno determinanti.
Snodo cruciale all’orizzonte, dunque. Vero è che Bisoli avrà pochi giorni per preparare le partite ma ogni scelta andrà fatta con margini di errori quasi vicini allo zero. Il 3-4-3 potrebbe essere la soluzione giusta ma sembra fin troppo evidente che gli interpreti dovranno essere quelli giusti. In avanti un tridente formato da Millico, Laura e Caso potrebbe essere devastante. Ma va supportato nel modo giusto, con centrocampisti alla Bisoli per intenderci. Gente che corra e che non faccia venire il mal di stomaco come ha fatto Ndoj al Sinigaglia.