La settimana che ha preceduto la partita con il Como non è stata semplice per l’allenatore ma la vittoria di venerdì ripaga la sua dedizione verso i Lupi
Il calcio è strano. Basta poco per passare dall’esaltazione alla depressione più totale. Si scopre l’acqua calda riaffermando con forza che giudizi e prospettive modificano a seconda dei risultati. Una legge non scritta, ma è così. A Cosenza, poi tutto si amplifica all’ennesima potenza… Sono bastati 2 pareggi e 2 sconfitte (con la corazzata Parma e la nuova capolista Bari) per fare dimenticare in fretta le 2 vittorie con Benevento e Modena nelle prime 2 giornate.
Diciamola tutta: la settimana che ha preceduto la partita con il Como non è stata delle più semplici per l’allenatore Davide Dionigi. Basta andarsi a rileggere i commenti che amplificano lo squallido e censurabile becerume da social. Una tensione che inevitabilmente si avverte, senti nell’aria. E che potrebbe condizionare chiunque. Ma in questo Cosenza oltre all’allenatore c’è un’altra certezza che per lo stesso Dionigi rappresenta una garanzia senza scadenza: Roberto Gemmi. Il tandem perfetto, fiducia e complicità che aumenta con il passare dei giorni e che si è costruito sin dai primi giorni nel ritiro di Sarnano.
Oggi il Cosenza, nonostante le difficoltà, è in una posizione di classifica che certifica un inizio di stagione al di là di ogni più rosea aspettativa. E con una squadra, un gioco, un atteggiamento che hanno ampi margini di miglioramento. Intanto c’è una identità ben precisa, grazie proprio al lavoro dell’allenatore il quale nonostante le critiche striscianti si sta dedicando anima e cuore ai Lupi.
E quella corsa del figlio Francesco dopo il triplice fischio del disastroso arbitro Pezzuto della sezione di Lecce, è un’immagine bella. L’abbraccio di un giovane figlio che di certo avrà vissuto le tensioni da lavoro del suo papà. La vittoria con il Como se l’è proprio meritata Davide Dionigi. Lui schivo e riservato, soltanto casa e campo non ama accaparrarsi simpatie con frasi a effetto. Preferisce lasciare che sia il campo a parlare. E oggi i risultati sono dalla sua parte. Nonostante tutto.