Aldo Spinelli, presidente del Livorno che sta per essere ceduto, è stato uno dei primi a chiedere l’annullamento della stagione. Lo ha ribadito a Nicola Binda che lo ha intervistato per la Gazzetta dello Sport
“Deve essere congelata e chiusa, con 2 promozioni per una A a 22, e con 3 squadre che salgono alla C e facciamo una B a 21, senza retrocessioni”. Aldo Spinelli, presidente del Livorno (vicino alla cessione all’imprenditore olandese-libanese Majd Yousif), intervistato da Nicola Binda su La Gazzetta dello Sport ha ribadito un concetto già esternato quando è esplosa l’emergenza legata al Coronavirus. E ha rispedito al mittente le accuse secondo le quali lui spingerebbe verso questa direzione, soltanto perché il Livorno è ultimo in classifica. “Non avrei speso un sacco di soldi a gennaio, sono convinto di poterci salvare”.
Spinelli, nel mondo del calcio dal 1985 quando l’imprenditore calabrese (è nato a Palmi in provincia di Reggio Calabria il 4 gennaio 1940) acquistò il Genoa, motiva la sua scelta. “Ho letto il protocollo della Serie A, mi auguro che si possa ricominciare perché è il traino, ma se c’è questa situazione in Lombardia, Veneto o Piemonte, come si fa a giocare in quelle regioni? Potrebbero farlo da Roma in giù. E poi – ha sottolineato Spinelli sulle colonne del quotidiano sportivo milanese – penso alla Samp che ha avuto 7 giocatori positivi, ce la faranno a tornare in forma? Ci vogliono mesi. E se poi hanno una ricaduta?”.